Sintetiche indicazioni per migliorare l’impatto del sito aziendale sull’utenza.
Scegliere il nome di dominio
Molte aziende sono a conduzione familiare. Una scelta ovvia, ma inopportuna, è titolare il sito con il nome dell’imprenditore, ad esempio “mariorossi&figli.com”.
Oppure con il nome della società, seguito dallo statuto giuridico: “rossisrl.com”.
Invece, con nome e cognome si diventa più anonimi. Di cosa si occupa la ditta Mariosossi&figli??
E’ preferibile scegliere un nome rappresentativo del settore merceologico.
Qualificare subito il tipo di attività.
Scrivere poi un sottotitolo. Esplicativo, ma accattivante.
Ad esempio: “cucinamolisana.com. Il Molise in tavola”.
Ciò consente di
• presentarsi con chiarezza al visitatore
• ottimizzare il nome per i motori
Vetrine troppo statiche
Non limitarsi ai soli “chi siamo”, “dove siamo” “i nostri prodotti”.
Integrare il sito con articoli, sezioni speciali, approfondimenti dedicanti all’azienda, alla sua storia, alla peculiarità dei suoi metodi di lavorazione.
La semplice esposizione dei prodotti non è sufficiente a motivare all’acquisto. Vivacizzare con news, rubriche, approfondimenti, per fornire un’informazione più completa.
Creare “brand”, cioè valorizzare l’originalità del proprio marchio, senza cadere nei toni autocelebrativi.
Titolare con più efficacia le sezioni classiche: ad esempio, sostituire “dove siamo” con “come raggiungerci”: nel caso di agriturismi, alberghi, strutture turistiche, risulta più invitante. Invece di un generico “I nostri prodotti”, specificarne la tipologia.
Le schede prodotti
Non solo elenchi di caratteristiche.
Aggiungere poi commenti più ampi e mirati al target.
Non descrivere soltanto “borsa in pitone, con due tasche e chiusure laterali”, ma evocare femminilità: “borsa da donna, in pregiato pitone: capiente, per riporre i tuoi accessori, elegante, per essere sempre alla moda”.
Conciliando però emotività dell’espressione e attendibilità delle informazioni.
Un errore comune: riversare la brochure sul sito
Spesso l’azienda riversa sul sito brochure, depliant, materiale pubblicitario che già possiede. Il loro linguaggio però è autocelebrativo. Occorre renderlo più orientato al cliente.
Adattare lo stile al web: in che modo?
• “distillare” i contenuti e semplificare le frasi
• strutturarli per la lettura su schermo, con paragrafi ed elenchi
• moderare gli eccessi del marketese: no agli strilli e all’aggressività
• eliminare stereotipi e cliché come “azienda giovane e dinamica”, “leader nel settore”
• specificare l’aggettivazione: no ai generici “offerta speciale”, ma “-20% sulla maglieria da uomo”.
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